domenica 25 dicembre 2022

Una storia di Natale

Un storia di Natale| Un giorno una piccola nonnina andò nell'orto che stava proprio dietro la sua casetta immersa in un giardino ricco di fiori accanto al bosco degli abeti bianchi. Si accorse che il cespuglio di mirtilli blu era pieno di frutti come mai prima. Li raccolse tutti in un cestino e tornó in cucina con passo svelto. Prese il burro, la farina e le uova, lo zucchero e la scorza di un limone profumato e sistemó i suoi atrezzi da cucina sul tavolo un po' vecchio. Mescola, imburra e impasta e in un un attimo nel forno cuoceva una crostata deliziosa. Mentre il profumo riempiva la cucina e volava leggero oltre le finestre aperte sul giardino la nonnina prese la sua tovaglia ricamata e apparecchió con cura il tavolo che stava proprio sotto il glicine in fiore. Mise la zuccheriera di porcellana accanto alla tazza che aveva preparato per il tè e mentre il bollitore fischiava la sua torta riposava tiepida in attesa dell'assaggio. Era tutto pronto per una splendida merenda...ma quando la nonnina arrivó in giardino con la sua bella crostata si accorse che tutte le farfalle del bosco la stavano aspettando. La nonnina fu felice di servire loro un po' di dolce con il té ai fiori di sambuco mentre le farfalle coloravano il pomeriggio di giallo, celeste e blu. La domenica seguente la nonnina si recò nell'orto e con stupore si accorse che fra le foglie si nascondevano fragole giganti, tanto rosse e profumate. La nonnina ebbe premura di raccoglierle tutte nel suo grembiule e con passo svelto risalí il giardino e tornò in cucina. Dopo pochi colpi di frusta e una pioggia di zucchero dei morbidi dolcetti cominciarono a lievitare soffici e deliziosi accoccolati in forno. La nonnina prese la sua tovaglia a fiori e apparecchió con molta cura il tavolo per la sua merenda, il té scuriva nella teiera un po' sbeccata mentre il forno terminava la magia. Tutta soddisfatta la nonnina prese il vassoio con i suoi dolcetti e andò in giardino per godersi l'aria fresca quando vide tutte le farfalle del bosco svolazzare di fiore in fiore e tante formichine in attesa educate l'una accanto all'altra. La nonnina fu felice di avere compagnia e condivise la merenda con tutti gli ospiti. La settimana seguente trovó nell'orto degli splendidi lamponi con i quali fece una marmellata deliziosa. Stese la tovaglia bianca e aggiunse sul tavolo i biscotti mentre i lamponi ribollivano in padella. Quando il tè fu pronto ecco che dal bosco si videro arrivare le farfalle svolazzanti, un esercito di formiche e tutti gli scoiattoli del borgo. La nonnina sorrise e li invitó a prender posto. Così successe ogni domenica, nell'orto spuntavano frutti deliziosi e la nonnina sfornava dolci meravigliosi. Sfoglie, bavaresi e bignè che accompagnavano corroboranti tazze di té. Arrivarono dal bosco curiosi di assaggiare bruchi, lepri, cerbiatti e gufi...topolini, volpi e lombrichi. Ogni tanto c'era qualche battibecco ma quando la nonnina giungeva con i suoi piatti traboccanti di dolcezza tutto si risolveva in silenzio e tintinnii di tazze, piatti e cucchiaini. Un giorno però i frutti dell'orto non furon abbastanza per tutti gli animali del bosco allora la nonnina corse al mercato per fare scorta di pesche, albicocche e more le più belle. Il fruttivendolo e la moglie furon curiosi di tutta quella abbondanza e la nonnina fu felice di invitarli nel suo piccolo giardino. Quella domenica il fruttivendolo e la moglie si recarono dalla nonnina della frutta con i loro bimbi curiosi ed affamati. Quando arrivarono in giardino restarono sorpresi da tutto quel caleidoscopio di colori. Tra i fiori volavano uccelli di ogni specie, i cervi giocavano coi palchi, le volpi attendevano cuoriose, le api ronzavano leggere, i furetti correvano sugli alberi...la nonnina portò in tavola biscotti al burro, crostate, e torte soffici e golose e il tè riempiva mille tazze. La voce si sparse velocemente e presto molti amici del villaggio si unirono alla grande compagnia. Qualcuno cominciò a presentarsi prima per aiutare la nonnina mentre il forno cuoceva senza sosta. La domenica cessavano i rancori, le dispute e i dissapori mentre le briciole di torta cadevano distratte e fra i cespugli sbocciavan mille fiori. Un giorno il fruttivendolo bussò alla porta della nonnina per la consegna della frutta...pere, mele e melograni ma nessuno venne ad aprire quei battenti. Poi dall'orto arrivó una luce e il fruttivendolo corse a vedere fra le fronde. Li c'era la nonnina in mezzo alle sue zucche avvolta da un bagliore chiaro e confortante. "Sono una fata adesso, il mio lavoro qui è terminato" disse la nonnina con la sua voce vellutata. Il fruttivendolo rimase a bocca aperta e ascoltò quello che la nonnina aveva da raccontare. La domenica seguente il fruttivendolo aprì le porte della casa e incominciò a cucinare e dopo di lui i vicini e gli amici e i parenti più lontani. I cucchiai volteggiavano veloci, nuvole di panna crescevano sotto i colpi delle fruste, il cioccolato fondeva dolcemente e la farina cadeva setacciata con amore mentre nell'orto una luce illuminava le verdure dell'autunno. Ma dov'era la nonnina si chiedevan tutti mentre osservavano incantati lo zucchero a velo volteggiare fra i raggi di luce che entravano timidi ad illuminare il pomeriggio. Tutto sembrava così bello e confortante. Quando fu il momento di servire il fruttivendolo si schiarì la voce e raccontò che la nonnina era ormai la luce che li avrebbe accompagnati nel buio dell'inverno e che quello sarebbe rimasto il loro angolo di pace. Fu così che ogni domenica e al cambiar delle stagioni tutti continuarono a riunirsi e a cucinare dolci deliziosi mentre nell'orto un bagliore continuava a brillare fra i frutti rigogliosi. Passarono gli anni e le generazioni, giorni di sole e vento, di nuvole cariche di pioggia e cieli blu senza pensieri...nel tempo si acceser altre luci fra i rovi delle bacche e i cavoli arricciati, quel tavolo continuò ad essere imbandito fra i germogli a Primavera, nel tepore dell'estate, fra i colori caldi dell'autunno e la neve candida d'inverno...mentre le ricette della nonnina prendevan vita con cura e un pizzico di poesia. Quel giardino rimase un luogo magico per tutti, un luogo che... forse ognuno può trovare. Buonanotte. Buon Natale. Ssshhhh... |Text and picture by Anna Sala and Erminio Paravisi. All Rights Reserved|

lunedì 22 agosto 2022

Les madeleines au pistache|and some Proust things.

Pensavo di aver sfornato madeleines e invece mi ritrovo sempre lì persa nei momenti che riaffiorano dai ricordi portati dalle impressioni di un attimo...un assaggio e la memoria involontaria travolge con ondate di luci e sansazioni che ritornano. Ne parló Proust, delle madeleines e dei ricordi, "À la recherche du temps perdu" e di quel sapore che fa chiudere gli occhi e volare via senza muovere un passo, in una fuga passata che ancora vive fra i pensieri e le nuvole. Ingredienti: 100g farina di pistacchio ritostato|salato 40g farina 00 3 uova 1 cucchiaino di lievito 70g burro di panna centrifugata Un pizzico di sale 1 cucchiaino estratto di vaniglia
Per preparare la farina di pistacchio ritostato: tostare i pistacchi salati sgusciati a 180 °C per 5 minuti circa. Disporli in un panno da cucina pulito e massaggiarli per eliminare la pelliccina in superficie. Frullare fino ad ottenere una "farina" umida da passare al setaccio. (La parte rimanente si può utilizzare per condire una pasta, un'insalata, il gelato, buonissima con cioccolato bianco e olio evo se amate il dolce/salato. Noi l'abbiamo chiamata terra di pistacchio, la tostatura ne accentua il sapore che si definisce in modo più deciso anche negli impasti). Fondere il burro e lasciare intiepidire. Montare le uova con le fruste elettriche aggiungendo l'estratto di vaniglia, il pizzico di sale e lo zucchero poco alla volta. Date a questo step il giusto tempo perchè le uova possano anche incorporare aria e raggiungere la giusta struttura per ottenere madeleines soffici. Aggiungere il burro tiepido a filo continuando a montare con le fruste. Aggiungere la farina di pistacchio continuando a montare e infine farina e lievito setacciati incorporando con la spatola. Lasciare riposare il composto in frigorifero per circa 30 minuti e accendere il forno a 180 °C statico. Versare il composto nello stampo per madeleines precedentemente spennellato con burro fuso e inforare per circa 10 minuti o finché ben dorate (riponete il composto in frigorifero nell'attesa della successiva infornata e non riempite eccessivamente gli stampi perché le madeleines tendono a gonfiarsi molto).
Lasciare raffreddare e servire con una tazza di tè (magari un nero Darjeeling, il mio preferito), con il gelato o come dolce al piatto con mousse, namelaka, gel e una parte più croccante. Io le trovo bellissime oltre che molto buone, con quell'allure vintage che le rende molto eleganti, perfette da condividere o per concedersi un momento di self care...come quei pochi minuti di caffè, madeleines sul piattino profilato d'oro, birds chirping e let it go del primo mattino.
Cosa dite...riaccendiamo il forno?
Text and photos by Anna Sala and Erminio Paravisi All Rights Reserved.

venerdì 1 aprile 2022

My best salted butter Brownie | ever

Ritorno, dopo una breve pausa nella quale sono successe diverse cose. Non è stato un inizio facile ma la Primavera si sta facendo largo nel mio giardino di fiori, pensieri e sensazioni. Tolgo erbacce e butto al vento le mie nuvole nere, pianto semi e guardo i tulipani sbocciare di nuovo. I rumori sono gli stessi ma c'è un silenzio che non smette di farsi sentire e allora forno acceso e profumo di cioccolato fondente. Allora Brownie al burro salato, un abbraccio di cui forse, se siete qui, anche voi avete bisogno.
Ingredienti: 160g cioccolato fondente, 3 uova a temp ambiente, 30g cacao amaro, 160g zucchero, 1 cucchiaino di estratto di vaniglia, 160g burro salato, 6g lievito per dolci, 100g farina, 1 pizzico di sale.
La ricetta è davvero semplice, basta avere qualche piccolo accorgimento. Forno acceso a 180 °C statico e procediamo: sbriciolare il cioccolato (io uso il blocco Lindt per pasticceria, per me perfetto per le ricette da forno), metterlo in casseruola con il burro e far sciogliere a fiamma lenta. Togliere dal fuoco quando lucido e ben amalgamato e lasciare intiepidire (non usatelo caldo perché potrebbe stracciare le uova). In una terrina versare tutti i restanti ingredienti (tranne il cioccolato fuso quindi) e lavorare con le fruste elettriche per qualche minuto (non abbiate fretta, date il tempo agli ingredienti di incorporare aria). Versare il cioccolato fuso e amalgamare con una spatola fino a completo assorbimento. Versare in una teglia rettangolare rivestita di carta forno. Infornare nel ripiano basso del forno per 35/40 minuti circa ( + 5 minuti di riposo in forno spento con sportello leggermente aperto). Sfornare e lasciare riposare, non preoccupatevi se il vostro Brownie si sgonfierà leggermente, si creeranno le caratteristiche crepe sulla superficie che io adoro, come un disegno imperfetto. Tagliare a quadrotti e servire. È buonissimo davvero, soffice e molto umido, fudgy...se non lo provate potrei offendermi 😁. Il contrasto con il burro salato è per me il twist di questa ricetta e la vaniglia chiude il cerchio in modo perfetto. Fatemi sapere e buon weekend...è prevista pioggia...forno acceso e profumo di cioccolato anche voi?
To my father.
Photos and text by Anna Sala and Erminio Paravisi. All Rights Reserved.