lunedì 13 gennaio 2020

Bonne Année/Riflessioni di una piccola snob


Le vacanze di Natale e altri tormenti (sum-up): innanzitutto trovo che doversi scambiare baci e abbracci semplicemente per augurarsi il solito "Buone feste a te e famiglia" sia un'usanza oltremodo barbarica (e uno scambio inutile di germi e batteri, of course). (Che poi "Buone feste a te e famiglia" è proprio #ashtagoldfashioned, lasciatemelo dire... tipo il gambaletto color nude 80 denari strong).
Per non parlare dei regali che arrivano puntualmente [beh ecco, sul puntualmente avrei anche qualcosa da ridire ma tralasciamo che questo post potrebbe diventare "Fast & Furious Holidays Drift" e non è il caso -che a Natale -e oltre- (dovremmo) essere tutti più buoni-]....comunque dicevo, che arrivano puntualmente senza uno straccio di biglietto che dovrebbe avere quelle due barra tre righe di sentite parole e auguri sinceri (come no!).
Ma poi i regali che li apri e ti chiedi...perché? E non perché ci vorresti trovare ricchi premi e cotillons ma perché quando ricevi cose che con te ci azzeccano come i crauti sul croque en bouche ti fai quattro domande...o anche una sola. Perché? (Appunto).
Noncuranza, perfidia o solo cattivo gusto/riciclaggio?
Nel dubbio...ringraziare (sempre e comunque). Wtf.
Basterebbe un pensiero piccolo ma fatto con il cuore (sì, anche noi perfide snob nel profondo abbiamo un pizzico di romanticismo e bontà, forse).
Poi esci per respirare l'atmosfera, inebriarti di luci, cori, addobbi e profumi di festa e ti rimbalzano via senza nemmeno sussurrare un sorry on the go (cafoni, ma dove avete studiato le buone maniere...dieci anni di rigore a Cambridge vi dovreste fare!) e poi via coi flash dei selfie ad accecarti on repeat (e sulle aste per il selfie non mi esprimo perché non riesco ad elucubrare pensieri compiuti in merito.  Don't use it! Omg...).
Poi ti butti in una sala de tè cercando di riequilibrare il tuo mood zen centrifugato (che Osho dice: "perché correre qua e là senza motivo? Tu sei ciò che l'esistenza vuole che tu sia. Devi solo rilassarti") e arriva il cameriere e quando ordini una tazza di tè ti chiede:
"Ma caldo? Gusto classico va bene?" 
(Vuoto pneumatico e poi la mia mente viene invasa da uno sciame di ponderazioni: Caldo? ...Ci sono 2°Celsius/35.6 Fahrenheit, cirri e cumulonembi everywhere a minacciare pioggia intensa con forte umidità in aumento, vento debole -ma freddino- e il sole in fase calante...il mio naso è rosso e le mie mani ghiacciate (ma ho messo la Roche Posay che è meglio di un burro che le screpolature non sono ammesse e concesse)...btw, se due più due fa ancora quattro direi che il tè lo prendo caldo e poi... gusto classico? 
Mmmmhhhhh - Emoticon perplesso -
Riflettiamo:
A. E' un tranello per vedere se sono preparata sul tema degustazione di bevande ambrate e corroboranti.
B.Ha solo un tipo di tè e lo spaccia per un classico pomeridiano. 
C.Ho preso una botta in testa e sono molto confusa sul tema "gusto classico"...
Vorrei azzardare un: roobois sudafricano con forti note caramellate e un accenno di cannella di Ceylon o un tè bianco Passion des Fleurs (Dammann Frères ça va sans dire) con note fruttate e quel tocco leggero di olio essenziale di rosa ....poi lo guardo...e con quell'ultimo battito di nobiltà d'animo rimasto fra un "cari auguri" e l'altro  - rispondo:
"Va bene il gusto classico, grazie".
Dopo quindici minuti quindici eccolo con un "English Breakfast" che al supermecato te lo tirano dietro a meno di due euro la confezione formato famiglia. E...chi glielo spiega che il dito nella tazza è un no no no (omg no!) e che il tè sarebbe duopo consumarlo in foglie???
Vabbè...proseguo il mio cammino e mi infilo in un negozio che per le feste qualcosa di nuovo è d'obbligo of course e all'improvviso... Hawaii ...47°C di riscaldamento -globale-  e sbuffi di aria rovente da nord, sud, sud-ovest...est e io che arranco con cappotto, cappello, sciarpa, maglioncino pesante (che fuori fa freddo e non sono più ventenne da un pezzo) e borse varie di regali low cost...mentre le commesse si aggirano in maglietta fresche come rose inglesi Eglantyne. Mi tuffo in un camerino e cerco di ritrovare la connessione fra corpo, mente e quel pizzico di spirito rimasto a farmi compagnia e una commessa mi aggredisce -mi aggredisce- informandomi maleducatamente che non si possono assolutamente portare più di due capi in prova.
Oooooooohmmmmmmmmmmmm.
Respirazione lenta e profonda.
"Uno e due" le dico con il mio sguardo -Bruce Lee-.
(Che se mi aggredisci io contrattacco...ma con eleganza e aplomb).
"Si...e quelli?" con l'affabilità di Ebenezer Scrooge.
"Q.u.e.l.l.i sono i miei jeans (Mauro Grifoni, ça va sans dire)...che non sono entrata in mutande (omg)".
Piccola Snob 1 Commessa Cattiva 0
(Ed è successo davvero. Punto).
Aria, acqua e serenità...che dopo la fila di due ore alla cassa mi sento disidrata, stressata e leggermente confusa (che forse il teddy coat era da comprare...mon dieux).
Ma poi che ve lo dico a fare: perché i canditi nel panettone? Ma all'ultimo cosa fai? Lo Champagne non ha la giusta temperatura. Mangiare. Mangiare. Mangiare. Auguriiiii. Mangiare (di nuovo).
Vabbè le lenticchie ci vogliono. Noi siamo andati qui, qua, là e lì e vooooi? 
No guarda noi siamo rimasti umili...che il caos sulle piste proprio non lo digeriamo più.
Crema mascarpone, pandoro o panettone?
Tre...due, uno e...
"Bonne Annèe!"
Addio 2019, we did it (l'avete sentito il sountrack di Rocky Balboa allo scoccare della mezzanotte?).
2020
Punto e a capo? 
"Don't be the same. Be better".



Una piccola snob tende sempre a precisare:
.Croque en bouche: tipico dolce francese ideato dallo chef Marie-Antoine Carême formato da una montagna di bignè ricoperti da fili di caramello. J'adore.
.Per chi non lo sapesse: Osho - guru indiano - che ha elargito discorsi sul rinnovamento nella dimensione della meditazione.  
.La profumata bevanda servita fumante (solitamente) alle cinque p.m è il "tè"...non il "the" che invece è l'articolo inglese. Ovviamente "tè" in inglese si scrive "tea". (Che vi ho visti un po'smarriti sull'argomento...)  
.Si narra che la miscela English Breakfast sia nata durante l'età Edoardiana per accompagnare le prime colazioni tipicamente ricche e robuste.
.Anche l'episodio del tè è successo davvero.
.Appello: abbassate il riscaldamento nei negozi che fare shopping è diventato peggio di vagare arsi nel deserto del Sahara in cerca di un'oasi con acqua fresca e saldi al 70% - all out.
.Appello part2: ridiamo dignità ai canditi.

Queste riflessioni non si riferiscono a fatti realmente accaduti (o quasi) e sono riportate con ironia e ilarità (o quasi).


Buon VentiVenti! Che detto così fa molto cool.
La piccola snob.

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Text and photo by Anna Sala and Erminio Paravisi (Mimmo). All Rights Reserved.